Franco Adami ferisce una prostituta accondiscendente per fotografarla, ma fuggito per il senso di colpa, ne causa la morte per dissanguamento. La scena è stata osservata da un guardone, Garavino, che lo denuncia. Adami viene difeso inizialmente dall'avvocato D'Orazio, che si dimostra incapace. In seguito, la difesa viene assunta dall'abile avvocato Montani che, per evitare l'ergastolo ad Adami, ricorre a un escamotage psicologico, facendo finire così il suo cliente al manicomio.